Melagrana benefici. Ecco perché non puoi farne a meno
Il cancro costituisce oggi giorno una fra le maggiori cause di morte nel mondo.
Considerata normalmente una malattia di origine genetica, si è tuttavia dimostrato come fattori epigenetici e ambientali giochino un ruolo importante sia nello sviluppo, che nella progressione della malattia. Per tale ragione, il cancro è definito come una malattia dello stile di vita.
Sempre di più, negli ultimi anni è aumentata, l’attenzione per la prevenzione dei tumori, attraverso l’utilizzo di agenti alimentari provenienti da frutta e verdura, di cui è stata comprovata la capacità di prevenire e combattere i tumori. Si tratta, infatti di prodotti di facile disponibilità, a basso costo e privi di controindicazioni; tanto che, negli ultimi anni si sono moltiplicate le diete anti-cancro.
Di tradizione millenaria risulta, sia il consumo di melagrana, sia la notorietà delle sue proprietà terapeutiche, soprattutto in Oriente, dove è compresa tra i medicamenti tradizionali. Tanto che è stata definita “frutto della medicina”.
Lo stesso Ippocrate ne conosceva e citava le proprietà.
Simbolo di fecondità e potente afrodisiaco, era considerato sacro da alcune civiltà, come quella egizia, nonchè oggetto di iconografie religiose, miti e leggende. Risulta menzionato anche nei libri sacri delle più diffuse religioni.
Oggi i frutti del melograno sono consumati, in molti paesi sotto forma di succo, vino o frutta.
Le melagrane contengono composti polifenolici ad alta attività antiossidante.
Gli ellagitannini, sono i polifenoli più bioattivi delle melagrane e tra questi la più abbondante è la punicalagina (PN). La letteratura, ne descrive il potenziale terapeutico come gli effetti anti-aterogenici, antiparassitari, antimicotici, antinfiammatori, antiossidanti e antitumorali.
L’azione sinergica dei costituenti della melagrana risulta superiore a quella delle sue singole costituenti.
Le melagrane sono state utilizzate a scopo metabolico contro disturbi gengivali, diarroici, parassitari e infiammatori.
Non è solo il frutto del melograno, ma anche le altre parti della pianta, tra cui la corteccia, le foglie e le radici, a presentare costituenti molecolari con proprietà terapeutiche.
In particolare la membrana (pericarpo) è una ricca fonte di componenti bioattivi come fenoli, flavonoidi, ellagitannini e proantocianidina, oltre che, minerali e polisaccaridi.
I semi possiedono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti a causa dei tannini.
Gli arilli contengono fenoli, flavonoidi e antociani.
Le foglie contengono tannini unici, oltre che minerali, i cui livelli variano da stagione a stagione e presentano una concentrazione diversa a seconda delle fasi di accrescimento della pianta.
Per tali proprietà, il melograno risulta oggetto di studio e uso nella moderna fitoterapia e cosmetica. E' ricco, inoltre di sali minerali quali: potassio, manganese, zinco, rame, fosforo, ferro, magnesio, selenio e calcio; oltreché vitamine quali: B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, E, K, e J.
Le proprietà benefiche sono state riconosciute anche dalla medicina ufficiale, che ne ha individuato ulteriori potenzialità terapeutiche.
L’attenzione del mondo scientifico, in particolare ne ha indagato gli effetti in relazione al tumore alla prostata, che risulta il tumore più frequentemente diagnosticato negli uomini e la seconda causa di morte per cancro maschile. Gli studi hanno evidenziato come l’estratto di succo abbia prolungato il tempo di raddoppio dell’antigene prostatico, aumentato l’adesione cellulare e ridotto la migrazione delle cellule.
Sebbene esistano le terapie chemio-terapiche, la radio-terapia e le terapie combinate, l’elevata tossicità sistemica e la resistenza ai farmaci ne limitano i risultati positivi. Ecco perché la ricerca ha investito sullo studio di prodotti naturali e sui loro derivati sintetici. Le ricerche hanno dimostrato che gli estratti di melagrana hanno effetti antitumorali, in particolare anti-proliferativi, pro-apoptotici, antiossidanti, anti invasivi, antimetastatici e anti infiammatori nelle linee cellulari in vitro, in vivo e negli studi clinici. In particolare a differenza dei farmaci o terapie antitumorali, che oltre a generare effetti collaterali, non godono di capacità selettiva nell’uccidere le cellule, la PN mostra una capacità selettiva, risultando meno dannosa per le cellule non cancerose.
Inoltre dagli studi è emerso che l’estratto di melagrana è in grado di contrastare la neo-angiogenesi indotta dalla migrazione ed invasione delle cellule tumorali. La PN è risultata in grado di arrestare la migrazione delle cellule.
Ulteriori ricerche, ne hanno indagato gli effetti per il cancro al seno, alle ovaie, al colon e ai polmoni, evidenziando come gli estratti abbiano inibito la crescita cellulare, indotto l’apoptosi nelle linee cellulari testate, nonché inibito la formazione di lesioni cancerose.
Oltre all’effetto chemioterapico, la melagrana, presenta un effetto chemiopreventivo, per l’elevata presenza di antiossidanti.
Di recente, è stato dimostrato che l’estratto della melagrana presenta un immenso potenziale per prevenire il cancro alla pelle indotto da UVB, infatti il pretrattamento protegge le cellule dallo stress ossidativo indotto da UVB. Il consumo di melagrane contrasta il fotoinvecchiamento della pelle, rigenerando le cellule ne inverte i segni di invecchiamento, grazie alla presenza di omega 5, tanto da essere considerato un potente anti-age.
La fitochimica e le proprietà farmacologiche del melograno, ne indicano non solo un uso clinico, per la prevenzione e trattamento del cancro ,ma anche per malattie caratterizzate da infiammazione cronica.
In conclusione tutte le parti della melagrana come la buccia, il succo e l’olio hanno mostrato attività antitumorali, interferendo nella proliferazione, nel ciclo cellulare e nella angiogenesi, confermando l’utilizzo dello stesso come promettente chemioterapico alimentare.
E come se non bastasse, bere il succo della melagrana presenta molteplici benefici. Migliora le funzioni cardiache, evita e diminuisce gli accumuli delle placche nelle arterie, prevenendo e riducendo le disfunzioni dell’endotelio, limitando, in tal modo, l’insorgenza della malattie cardivascolari.
Influisce sul metabolismo aiutandone la regolazione. L’elevato contenuto di potassio è utile per depurare l’organismo, stimolando la diuresi e favorendo la salute dei reni.
Riequilibra il livello degli estrogeni, risultando un valido aiuto per combattere gli effetti della menopausa. La presenza dei polifenoli e del potassio aiuta il ripristino della cartilagine delle articolazioni, riducendo il rischio di osteoartrite. Contribuisce alla rigenerazione del fegato in presenza di danni. Riduce i processi biochimici correlati alla comparsa delle allergie. Distrugge i radicali liberi. E’ ricco di sali minerali, ma presenta un basso contenuto calorico, risultando consigliato nei soggetti che seguono una cura dimagrante o nei soggetti diabetici. Ha proprietà anti-infettive, riuscendo a contrastare l’azione di batteri resistenti ai farmaci. E’ protettivo della mucosa gastrica per la presenza di fenoli, ha un effetto vermifugo essendo in grado di combattere la tenia. Come gli altri frutti rossi, ha un effetto lassativo. Ed è anche un anti-influenzale naturale per l’alta presenza di vitamina C.
Si tratta pertanto di un frutto che per la sua composizione chimico-nutrizionale non può mancare sulle nostre tavole. Ne sono consentiti gli usi più disparati nelle varie portate. Oltre che salutare, si presenta scenografico alla vista e pertanto in grado di impreziosire ogni piatto.