Folati e agrumi. Intake gravidico e giornaliero
La gravidanza è un periodo molto delicato per lo sviluppo del nascituro. Seguire una corretta alimentazione è infatti, uno dei principi chiave per evitare il rischio di outcome avversi e per garantire la crescita regolare del nascituro. Le linee guida elaborate dal Ministero della Salute, suggeriscono che una donna in gravidanza debba attenersi ad una dieta quanto più varia, al fine di garantire l’apporto di tutti i principi nutritivi quali: proteine, grassi, carboidrati, sali minerali, vitamine ed acqua. È consigliabile, inoltre, che consumi 4-5 pasti al giorno e beva almeno 2 litri di acqua oligominerale. Frutta e verdura, alcuni tra gli alimenti più consigliati nel periodo gravidico, costituiscono fattori protettivi per lo sviluppo neonatale, in quanto garantiscono un elevato apporto di vitamine e minerali, comunemente conosciuti, come "micronutrienti", perché forniti all’organismo, in quantità esigue. Alcuni nutrienti essenziali, come calcio, magnesio e fosforo sono, invece, considerati "macronutrienti" in quanto, degli stessi è necessario un apporto maggiore. I micronutrienti, che ricevono particolare attenzione in gravidanza, includono: le vitamine A, D, E, acido folico, vitamina B12, B6, C, ferro, zinco, iodio, rame e selenio.
Gli agrumi, prima fra tutti l’arancia, sono alleati perfetti di una gravidanza, priva di complicazioni in quanto sono ricchi di vitamine A, B e C.
Acido folico e folati, sono vitamine del gruppo B, anche note con il nome di vitamina B9. Sebbene i termini siano utilizzati come sinonimi, si differenziano, in quanto i primi sono presenti negli alimenti, mentre l’acido folico è una molecola di sintesi presente nei supplementi vitaminici. I folati, devono essere necessariamente introdotti con l’alimentazione, in quanto non sono prodotti in quantità adeguata dal nostro organismo. La carenza di folati, rappresenta un deficit vitaminico, piuttosto frequente e può derivare oltreché da un apporto alimentare inadeguato, dalla presenza di patologie, sostanze o medicine che ne ostacolano l’assorbimento o dall’aumento del fabbisogno. Durante la gravidanza è richiesto un maggior consumo di folati, a causa della proliferazione cellulare e della crescita dei tessuti, dell’utero e della placenta, ragion per cui, spesso, in associazione a un adeguato apporto alimentare, la donna debba assumere integratori.
Consolidate evidenze scientifiche, dimostrano come la carenza di acido folico, rappresenti uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malformazioni congenite e, in particolare, dei difetti del tubo neurale, come il mancato sviluppo del cervello (anencefalia) o l’estroflessione del midollo spinale. La sua assunzione, è considerata una delle conquiste, più rilevanti, nel campo della salute infantile, tanto che, la stessa risulta raccomandata sin dalla fase del preconcepimento, che durante il primo trimestre. Gli studi scientifici dimostrano infatti, che la sua assunzione è in grado di ridurre il rischio di malformazioni con una percentuale pari al 70%. L’aumento del fabbisogno ricorre anche nella fase di allattamento, nella quale l’apporto è volto a ripristinare le perdite, che avvengono con il latte materno.
L’importanza dei folati e dell’acido folico non riguarda tuttavia, solo il periodo della gravidanza. Infatti, moltissimi sono i benefici associati al loro adeguato apporto: riduzione del rischio di malattie cardiache-vascolari, prevenzione degli ictus attraverso la riduzione dei valori di omocisteina, l’essenziale funzionamento del sistema cerebrale nervoso, la salute delle unghia e dei capelli e l’aumento della fertilità. Studi recenti, dimostrano che un adeguato intake di folati, riduca l’incidenza del morbo dell’Alzheimer, aumenti la memoria, la capacità di problem solving e la fluidità verbale.Di contro la sua mancanza è causa di anemia, irritabilità, pallore, vertigini, depressione e diminuzione delle difese immunitarie.
Pertanto, inizia a prenderti cura di te stesso, comincia ad attenzionare il tuo fabbisogno giornaliero di folati (pari a 0,2 mg), consumando alimenti che ne presentano un alto contenuto.in particolare tra gli agrumi prediligi le arance, (clementine e mandarini), i limoni e i cedri.