Alimenti e dieta smartfood. Cambia la tua alimentazione attraverso la Nutrigenomica
Nell’epoca in cui tutto è diventato smart, si parla anche di smartfood. Ciò si deve alla nuova frontiera della nutrigenomica ovvero la scienza che studia gli effetti dell’alimentazione sul nostro patrimonio genetico. In particolare indaga sull'influenza esercitata dalla nostra dieta sulla trascrizione genetica, sull’espressione proteica e sul metabolismo. E’ stato scoperto, infatti, che ci sono cibi in grado di interagire con i nostri geni, silenziando quelli dell’invecchiamento detti gerontogeni (p66 e tor) e attivando quelli della longevità (sirt). Smartfood è un progetto di ricerca in scienza della nutrizione e comunicazione elaborato da Ieo, Istituto europeo di oncologia di Milano, che si occupa della ricerca e divulgazione degli studi sugli alimenti allo scopo di orientare l’opinione pubblica verso una scelta alimentare consapevole promuovendo, in tal modo, la salute e la prevenzione delle malattie. Lo scopo è quello di incidere sullo stile di vita, modificando le erronee abitudini alimentari. Sul sito https://smartfood.ieo.it si trovano consigli per uno stile di vita sano, ricette, nonché componenti, valori nutrizionali ed effetti benefici sulla salute degli alimenti consigliati. Nell’ultimo decennio si sono moltiplicati gli studi sui principi attivi contenuti in alcuni alimenti e sui loro effetti sulla salute umana, nonché il tentativo di intervenire sulla nutrizione adattandola ai risultati scientifici. Ricordiamo gli studi sulla dieta mediterranea, l’elaborazione delle piramidi alimentari o gli studi sulle antocianine o sui flavonoidi.
La dieta smartfood, oltre a mantenere in forma è in grado di prevenire malattie cronico-degenerative (malattie cerebro –vascolari, tumori e diabete), allungando le aspettative di vita. Si tratta di una dieta approvata e suffragata dagli studi scientifici e clinici. I protagonisti della dieta smartfood descritta nel libro redatto dalla giornalista Eliana Liotta in collaborazione con Pier Giuseppe Pellicci, direttore di ricerca Ieo e Lucilla Titta nutrizionista e coordinatrice del progetto, sono quaranta alimenti. Sono definiti “smart” “intelligenti” perché sono in grado di saziare l’organismo, contrastare l’accumulo di grasso, prevenire le malattie oltre a presentare principi nutritivi essenziali. Gli alimenti “intelligenti sono stati divisi in due categorie.
“Longevity smartfood”( mimano il digiuno e sono in grado di attivare i geni della longevità, impediscono l’accumulo di grasso utilizzando l’energia per la riparazione e la rigenerazione cellulare. La restrizione calorica infatti scatena meccanismi biologici cellulari e molecolari.):
- arance rosse di sicilia (antocianine);
- asparagi (quercetina);
- bacche di goji (quercetina);
- cachi (fisetina);
- capperi (quercetina);
- cavoli cappuccio rossi (antocianine);
- ciliegie (antocianine);
- cioccolato fondente dal 70 % (quercetina);
- cipolle (quercetina o antocianine per le cipolle rosse);
- fragole (antocianine e fisetina);
- frutti di bosco (antocianine);
- fichi (antocianine);
- fagioli neri (antocianine);
- kale (quercetina o antocianine per le foglie viola);
- lattuga (quercetina o antocianine nelle foglie rosse);
- melagrane (antocianine);
- melenzane (antocianine);
- mele (fisetina e quercetina, antocianine se rosse);
- patate viola (antocianine);
- prugne nere (antocianine);
- riso nero (antocianine);
- semi di chia (quercetina);
- radicchio rosso (antocianine);
- uva (resveratrolo);
- carcadè (anrocianine e quercina)
- tè verde e nero (resveratrolo);
- curcuma (curcumina);
- peperoncino e paprika piccante (capsaicina);
- origano (quercetina);
Protective smartfood (proteggono l’organismo dall’obesità e dalle malattie croniche):
- aglio;
- cereale integrali;
- erbe aromatiche e spezie (es. basilico, rosmarino, salvia e timo);
- frutta fresca (es.albicocche, ananas, anguria, banane, kiwi, limoni, lamponi, melone, more, pere, pesche e pompelmo).
- frutta a guscio (es. noci, mandorle, anacardi, arachidi, nocciole, pinoli e pistacchi);
- legumi;
- olio extravergine d’oliva;
- olio di semi, spremuto a freddo (come quelli di lino o di girasole);
- semi oleosi (come quelli di canapa e zucca)
- verdure (es. biete, cicori, cime di rapa, broccoli, carciofi, cavoletti di bruxelles, cavolfiori, cavolo cappuccio, verza, cavolo nero, cetrioli, finocchi, indivia, peperoni, pomodori, porri, rape, barbabietole, ravanelli, spinaci, zucca e zucchine);
La dieta smartfood è caratterizzata da due fasi: dapprima si compie un' autovalutazione del proprio fisico, stile di vita e abitudini alimentari; la seconda consente di modificare il proprio stile di vita inserendo i cibi consigliati, con l'indicazione delle quantità e delle modalità di cottura, (ricordiamo infatti che, le modalità di cottura errate diminuiscono o vanificano gli effetti benefici dei componenti nutritivi). A differenza delle altre diete tuttavia, nessun alimento è bandito in via definitiva, semmai ne è consigliato un ridotto apporto. Si pensi alla carne rossa, a quella lavorata (salumi) o ai dolci. I risultati a cui tale dieta giunge sono in linea con quelli della dieta mediterranea.
Infine per definire un pasto bilanciato si fa riferimento al cd “piatto del mangiar sano” elaborato dall’Harvard Medical School di Boston, rappresentato graficamente da un piatto nel quale i componenti sono costituiti da ½ da verdure e frutta, prediligendo prodotti di stagione e variandone il colore; 1/4 da cereali (circa 80 gr). La restante parte (1/4) invece è composta dalle proteine.
Copyright © 2011 Harvard University, Per maggiori informazioni sul Piatto del Mangiar Sano, per favore consulta The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, http://www.thenutritionsource.org e Harvard Health Publications, harvard.edu.”